Ti sei mai chiesto quanto si allena e cosa mangia un campione di salto in alto?
Sport e alimentazione sono un connubio fondamentale per la vita professionale di ogni atleta: il corpo è come una macchina, che funziona bene se il carburante è quello giusto.
In un mondo ormai colmo di informazioni alla portata di un click, è spesso difficile discernere cosa è effettivamente benefico per il nostro benessere e cosa no, rischiando di incappare in diete dimagranti che rischiano di sortire l’effetto opposto.
Noi di Biancospino abbiamo avuto l’onore di fare qualche domanda ad Eugenio Meloni, altista italiano e medaglia di bronzo agli Europei under 23 di Tallinn 2015, con il record personale di 2.21m.
Eugenio è originario di Cagliari, ma a 18 anni si è trasferito in Emilia Romagna per allenarsi in strutture d’eccellenza.
Figlio d’arte (entrambi i genitori sono ex altisti), Eugenio è un ottimo esempio di un atleta professionista a 360 gradi, che sa coniugare la serietà nella preparazione atletica con una ricerca continua di stimoli per migliorarsi.
Nell’intervista che trovate di seguito ci dice qualcosa su di sé, sulle sue abitudini sportive ed alimentari e sul suo attaccamento alla Sardegna e ai suoi meravigliosi sapori.
Ci suggerisce come, spesso, mangiare bene e sano, è più semplice ed efficace di quanto si creda.
– Ciao Eugenio! Come stai?
Bene, sono a Rimini, al momento, la mia sede di allenamento.
– Com’è iniziata la tua carriera nel salto in alto? Raccontaci un po’ la tua storia
Sin da piccolo ho giocato a basket, ma essendo figlio di due ex saltatori in alto ho sempre bazzicato nei campi d’atletica. Fino al 2009, in cui ho iniziato quasi per gioco a provare il salto in alto, e alla fine di quell’anno ho vinto i campionati italiani, saltando 2.16. Quindi alla fine del 2009 ho deciso di concentrarmi esclusivamente sul salto in alto.
– Quante volte ti alleni alla settimana?
Mi alleno in base al periodo: la nostra stagione si divide in due fasi, una parte invernale più breve, e poi una estiva più corposa, che va da maggio a settembre. Ci alleniamo tutto l’anno per avere dei picchi di prestazione che coincidono con il periodo delle gare. Solitamente, da settembre, che rappresenta la fine degli allenamenti all’aperto, a gennaio, è la parte più impegnativa, ed in quel periodo mi alleno circa 6 volte alla settimana, in allenamenti che possono durare dalle 2 alle 3 ore e mezza al giorno delle gare. Poi nei periodi delle gare mi alleno decisamente di meno, tre o quattro volte alla settimana.
– Com’è, a grandi linee, un tuo allenamento tipo?
Dipende, contrariamente a quello che pensano tanti, noi non possiamo saltare sempre, anzi non saltiamo quasi mai. Il salto copre una minima percentuale del nostro allenamento. Una settimana tipo in un periodo di carico si fanno dalle due alle tre sedute di forza, une o due di tecnica (quindi di salto), due o tre di carico e poi una serie di allenamenti di contorno che implicano l’elasticità, la velocità, sulla corsa… è molto variabile.
– Quanto incide la forma fisica sulle tue performance?
In uno sport come il salto in alto la forma fisica incide tantissimo, perché a differenza di uno sport di squadra, in cui le dinamiche del gioco incidono molto di più della sola prestazione fisica del singolo, in atletica la forma e la prestanza fisica sono fondamentali.
Sopratutto nel salto in alto ovviamente c’è anche una grossa componente tecnica, ma senza la forma fisica non ci può essere performance, perché il nostro obiettivo è quello di superare i nostri limiti di anno in anno. Quindi per farlo bisogna migliorare non solo tecnicamente ma soprattutto fisicamente.
– Quanto è importante l’alimentazione nella tua routine sportiva?
Fondamentale. Alimentarsi bene non significa solo avere un certo peso, ma è essenziale per crescere fisicamente. Avere il giusto apporto di macronutrienti aiuta a preservare o sviluppare ciò su cui poi si lavora in campo, come la massa muscolare o il recupero e il reintegro delle energie tra un allenamento e l’altro.
– Cosa mangi in una giornata tipo?
L’alimentazione va di pari passo col periodo e l’intensità di allenamento.
Cerco di mangiare una certa quantità di calorie che mi permetta di favorire il recupero, preservare il muscolo e non ‘ingrassare’. Non ingrassare è molto importante nel salto in alto, e se devo aumentare di massa, devo aumentare di massa magra, ovvero la massa muscolare. Accanto a questo cerco di mangiare sano, quindi favorisco prodotti freschi e stagionali.
In un periodo di carico le quantità sono un po’ maggiori perché il fabbisogno energetico è maggiore, mentre nel periodo di gare in cui ci si allena meno, si deve sempre mangiare il giusto, ma in quantità leggermente minori.
In generale, una buona strategia per me è quella di mangiare carboidrati integrali, poiché sono più nutrienti, avendo più fibre, e permettono di avere meno fluttuazioni glicemiche, che rischiano di avere ripercussioni sull’energia che si mette in campo.
Io cerco di consumare poca carne rossa e di mangiare molte verdure per l’apporto vitaminico, mentre cerco di mangiare pochi prodotti raffinati.
Mi uso molto come cavia: ritengo che sia fondamentale capire, oltre al proprio gusto cosa è più congeniale e digeribile per il proprio fisico. Bisogna sapersi ascoltare bene. Per me il segreto è mangiare sano e avere cognizione di ciò che si mangia.
– Credi nei benefici dei cosiddetti “super food”, ne consumi spesso?
Premetto che sull’argomento sono poco ferrato, mi è capitato di imbattermi in un articolo interessante che diceva che sulla carta sono molto nutrienti, ma che potrebbero non avere un impatto così benefico come dovrebbero su una popolazione come la nostra (Mediterranea), poiché provengono da zone del mondo molto lontane, quindi i nostri antenati non hanno mai consumato. C’è anche una novità da questo punto di vista.
Io cerco di mangiare sano e mangiare vario, quindi può capitare che qualche alimento di questo tipo possa entrare nella mia dieta per gusto o per curiosità, ma non vado necessariamente a ricercarlo.
– In realtà sai che spesso i super foods sono più vicini di quello che si pensa? Tanti dicono che anche il miele o l’olio d’oliva, per esempio, possano essere considerati dei super foods, per le tante proprietà che contengono. A proposito, che ruolo ha il miele nella tua dieta? Come lo adoperi?
Io ne consumo, certamente! Ci sono dei periodi in cui la mia merenda tipo è costituita da yogurt greco, mandorle e miele. In quel caso è un alimento che consumo giornalmente. E’ un alimento che consumo molto.
Scopri l’importanza del miele nell’alimentazione
– Sai che alcuni tipi di miele monoflora, specialmente il Miele di Trifoglio, oltre ad essere ottimi energizzanti, hanno anche un alto potere antinfiammatorio, ottimo per il recupero?
Sì e infatti è ottimo! Noi tendiamo spesso a pensare che le calorie siano tutte uguali, posso mangiare 2000 calorie mangiando un sacco di alimenti sani oppure mangiando 10 barrette di cioccolato. Dal punto di vista del fabbisogno energetico, l’apporto è lo stesso. Mentre bisogna guardare all’apporto nutritivo dei cibi: quindi se intendiamo il miele come un dolcificante, in teoria non ha chissà quale differenza con lo zucchero dal punto di vista calorico o dell’apporto di zuccheri. Se poi guardiamo ai nutrienti, il miele in realtà, se è di qualità, conserva tante vitamine, ha proprietà antinfiammatorie, antibatteriche… il miele per un atleta in questo senso è fondamentale.
– L’olio extravergine d’oliva fa parte della tua dieta?
Certamente, è un’ottima fonte di grassi. E noi in Italia siamo molto fortunati ad avere olio di qualità alla base della nostra alimentazione.
Io qua a Rimini non l’ho mai comprato al supermercato, mi faccio sempre spedire olio artigianale dalla Sardegna.
– E invece i formaggi? Ne mangi spesso?
Da buon sardo, sì! In periodo di allenamento non ne mangio tanti però, li mangio di più quando sono a casa o in occasioni importanti, anche se ne vado ghiotto.
– Sai che il pecorino è particolarmente adatto alla dieta degli sportivi – ha dei microorganismi fermentati che aiutano il macrobiota?
Non sapevo! Avevo sentito in una conferenza a Bologna l’importanza del parmigiano per gli sportivi, ma sono sorpreso riguardo al pecorino.
Scopri i benefici nutritivi dei nostri prodotti nel nostro post.
– Cosa consiglieresti, specialmente agli sportivi non professionisti, per bilanciare al meglio l’attività sportiva con un’alimentazione corretta?
Noi abbiamo una grande fortuna in Italia: di base, la nostra è un’alimentazione molto più sana rispetto alle corrispondenti in altri Paesi europei. E’ molto varia e le fonti di grasso sono ottime. Anche mangiare in maniera ‘normale’, evitando prodotti confezionati, è già sufficiente ad avere una buona alimentazione. Poi, se non ci si vuol rivolgere ad un professionista, ormai abbiamo i mezzi per informarci il tanto giusto per imparare i concetti basi utili a capire quanto è importante l’alimentazione per il nostro benessere. E più si conoscono i concetti, meglio ci si alimenta e meglio si sta. E se si sta bene, l’attività fisica, che sia di base o di alto livello, è fsicuramente avorita. Bisogna capire che le diete del momento sono passeggere, e che bisogna davvero imparare i principi di una buona alimentazione.
– Cosa mangi quando ritorni in Sardegna?
Di tutto! Quando non mi alleno mangio qualsiasi cosa che mi capiti, che sia buona. In Sardegna abbiamo davvero tante cose buone. Vado sempre nei miei ristoranti preferiti e… non manca mai come dessert la seadas col miele, è il mio dolce preferito!
Scopri la ricetta della seadas del Sarcidano
– Cosa ti manca di più della vita in Sardegna?
Oltre agli amici, la famiglia, il gatto, i luoghi bellissimi, ma più di tutto… La sua dimensione. La cosa più bella della Sardegna è quanto è poco antropizzata e quanto è selvaggia. E’ una cosa che, soprattutto venendo da dove sto io, mi manca molto, è impagabile.
– Vorresti tornare, un giorno? Ovviamente.
– Allora, in attesa del tuo ritorno sull’isola per l’estate, abbiamo il piacere di regalarti un pacco di prodotti Biancospino, in cui troverai miele, olio e formaggi, per farti assaporare i sapori dell’isola anche da lontano.
Grazie Eugenio!
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