In questo articolo il dottor Paolo Solinas ci racconta le proprietà dell’olio EVO e come assaggiarlo e utilizzarlo in cucina e nella Dieta Mediterranea.
Conosci le benefiche proprietà dell’olio EVO?
L’olio EVO è un alimento ricco di proprietà salutistiche e nutrizionali, grazie al suo contenuto di sostanze antiossidanti e all’alto tenore di acidi grassi insaturi.
L’olio di oliva infatti è ricco di antiossidanti, come lo squalene e α-tocoferoli.
È anche ricco di vitamina E, da tempo associata alla mitigazione del rischio di contrarre il cancro.
Fra gli oli vegetali, l’olio di oliva presenta il più alto contenuto di grassi monoinsaturi, che non ossidano nell’organismo. Questi grassi abbassano e inibiscono il deposito di colesterolo nel sangue e nelle arterie.
Gli oli extravergine di oliva contengono l’acido oleico. Questo ha effetti positivi sulle membrane cellulari e nella prevenzione di malattie cardiovascolari.
Numerose ricerche hanno dimostrato come il consumo regolare ed equilibrato di olio EVO aiuti a prevenire l’insorgenza di diverse malattie e combatta l’invecchiamento.
In breve, le sostanze antiossidanti presenti nell’olio EVO contribuiscono alla riduzione del rischio di contrarre malattie cardiovascolari e l’insorgenza del diabete.
Il consumo appropriato di olio EVO mantiene la pressione sanguigna entro livelli accettabili e combatte l’aumento del colesterolo e dell’ipertensione.
Usa l’olio EVO in cucina!
In cucina, l’olio EVO è il grasso alimentare ideale da usare sia a crudo che in cottura.
La Dieta Mediterranea lo privilegia rispetto ai grassi di origine animale grazie alle sue proprietà. Può essere utilizzato in tantissimi modi:
- Nei condimenti a crudo è in grado di esaltare gli ingredienti e scatenare piacevolissime sensazioni. Si possono sperimentare tantissimi abbinamenti.
- Regge bene le temperature, quindi è ottimo per le cotture brevi, anche se bisogna fare attenzione a non superare il punto di fumo* (195 – 198°C).
- Per le cotture lunghe, via libera al suo uso per sughi, minestre, secondi di carne e contorni di verdure croccanti.
- Al forno, per cuocere alimenti prelibati come pesce al cartoccio, arrosti, verdure o patate.
- Per friggere, considerando che le fritture domestiche difficilmente superano i 160 – 180°C. Anche se tende a lasciare un sapore piuttosto deciso sulle pietanze.
- Nella preparazione dei dolci, può essere un buon sostituto del burro per renderli più leggeri. La proporzione di sostituzione è quella di: 100g di burro = 80g di olio.
- Ultimo, ma non meno importante, l’olio è perfetto per preparare sfiziose e creative citronette e vinaigrette con cui condire freschissime insalate e verdure a crudo.
* Il punto di fumo è la temperatura a cui il grasso riscaldato inizia a decomporsi, alterando la propria struttura molecolare e producendo l’acroleina, una sostanza tossica e cancerogena.
E adesso assaggiamolo!
La degustazione dell’olio EVO è un’attività divertente, che può servire a identificarne pregi e difetti organolettici. È spesso un passaggio obbligatorio per partecipare a fiere e concorsi o per ottenere delle certificazioni di qualità. La procedura di valutazione è la seguente:
- Esame visivo, in cui si valuta la limpidezza, la densità e il colore, tra giallo e verde intenso.
- Esame olfattivo. Versiamo l’olio in un bicchierino che intiepidiamo coprendolo con il palmo della mano. Effettuiamo dei movimenti circolari lenti per poi annusare il bicchiere una volta scoperto. Un buon olio presenta note gradevoli di carciofo, mandorla ed erba tagliata.
- Esame gustativo, con cui stimiamo la dolcezza, la sapidità e la piacevolezza del prodotto. Valutiamo inoltre l’insieme dei gusti che si sviluppano in bocca e la loro persistenza.
Attenti però a non seguire troppo i “modelli” per la valutazione organolettica dell’olio. Si rischia di contraddire l’importanza della peculiarità sensoriale di ogni olio.
Provate piuttosto a fare degli abbinamenti dei diversi oli – per esempio l’Olio Biancospino da Ulivi Centenari e il Biancospino Fruttato Leggero – con differenti alimenti.
Dopo tutto, l’olio extravergine non va mai consumato da solo.